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Refrazione: che cos'è?
Nel settore ottico il concetto di refrazione può essere inteso in due modi. Da un lato il termine refrazione descrive una caratteristica dell'occhio il cui valore determina la potenza con cui vengono rifratti i raggi di luce che lo colpiscono. In questo senso la refrazione è fondamentale per una visione nitida. Ma la refrazione è anche quello che di solito chiamiamo esame della vista, ovvero il procedimento per calcolare le diottrie delle lenti da vista. Più precisamente, quindi, dovremmo parlare di esame della refrazione. L'esame serve a misurare l'errore refrattivo dell'occhio e stabilire la gradazione degli occhiali. In questo articolo spieghiamo cosa si intende per refrazione e il compito che svolge nell'occhio.
L'articolo è stato verificato dal Prof. Dr. med. Hans-Jürgen Grein
A colpo d'occhio
Con refrazione intendiamo le capacità dell'occhio di rifrangere la luce, ma anche il procedimento per calcolare le diottrie delle lenti da vista.
La refrazione dell'occhio avviene inizialmente nella cornea, dove la luce viene rifratta con più potenza per poi colpire la camera anteriore dell'occhio, il cristallino e il corpo vitreo. La refrazione avviene sul confine tra una zona e l'altra.
Per realizzare un paio di occhiali o di lenti a contatto serve calcolare l'errore refrattivo.
Dopodiché la refrazione dell'occhio viene regolata tramite una correzione ottica per consentire una visione nitida.
L'esame della refrazione per calcolare le diottrie viene effettuato dall'ottico o dall'oculista.
La refrazione dell'occhio
Per comprendere il concetto di refrazione vale la pena considerare innanzi tutto il funzionamento dell'occhio.
Per godere di una visione nitida, i raggi di luce che colpiscono l'occhio da più direzioni devono essere raggruppati con precisione. Questa concentrazione avviene al centro della retina, nella cosiddetta macula, ovvero la zona in cui la visione è più nitida.
Prima di raggiungere la retina, però, la luce deve attraversare diverse strutture trasparenti interne all'occhio in cui viene di volta in volta rifratta. Prima di tutto il film lacrimale e la cornea, dove si verifica gran parte della refrazione. Grazie alla sua curvatura, nella sola cornea avviene una refrazione di 42-44 diottrie, ovvero circa due terzi della refrazione totale dell'occhio. Basta una lievissima deviazione dei raggi di curvatura di pochi decimi di millimetro per causare un forte astigmatismo. Poi la luce attraversa la camera anteriore dell'occhio, piena di fluido, e raggiunge il cristallino, che rifrange la luce un'altra volta. Quindi la luce arriva nel corpo vitreo, dalla consistenza gelatinosa, prima di toccare la retina.
Al confine tra un'area dell'occhio e l'altra avviene una rifrazione ottica, ovvero una modifica nella direzione dei raggi di luce. Idealmente vengono direzionati in modo da colpire la retina con precisione millimetrica, dove si crea un'immagine nitida e rimpicciolita dell'oggetto osservato.
Ma se il funzionamento del sistema ottico non è ottimale, la luce non viene focalizzata correttamente sulla retina, bensì i raggi di luce finiscono davanti o dietro la retina, come succede a una fotocamera sfocata. Di conseguenza si crea un'immagine deformata, poiché le informazioni sulla luce non raggiungono la retina nel punto giusto.
Come può cambiare la refrazione dell'occhio?
Dalla nascita fino all'età adulta l'occhio umano subisce una complessa evoluzione. L'occhio inizia a svilupparsi in lunghezza e le strutture refrattive devono regolarsi di modo che, nel migliore dei casi, l'immagine degli oggetti distanti possa essere ricostruita sulla retina con nitidezza senza sforzo. I neonati e i bimbi piccoli sono naturalmente ipermetropi. Solo entro i 14 anni l'occhio raggiunge la lunghezza ideale e la potenza refrattiva adeguata. Ma ciò non avviene sempre a perfezione. La conseguenza di una crescita dell'occhio troppo rapida e di un arresto della crescita tardivo è la miopia. Nei meccanismi di regolazione di base, oltre all'ereditarietà, contano molto i fattori ambientali. Guardare oggetti da vicino troppo a lungo e trascorrere poco tempo alla luce del giorno favoriscono l'insorgere della miopia nei bambini.
La potenza refrattiva della cornea o del cristallino possono modificarsi anche più avanti nel corso della vita, con un conseguente effetto sulla refrazione dell'occhio. Inoltre la refrazione della luce nell'occhio può essere ostacolata anche da problemi visivi, portando a un nuovo difetto della vista o a un'alterazione delle diottrie correnti, con conseguente necessità di cambiare occhiali o lenti a contatto.
A quali difetti della vista può portare un'imperfezione refrattiva?
Un'imperfezione nella refrazione della luce nell'occhio può portare a diversi tipi di difetti della vista, tra cui:
Presbiopia (ipermetropia)
Per correggere i difetti visivi causati dalla refrazione si applicano apposite lenti, come ad esempio un paio di occhiali o di lenti a contatto. A questo scopo è comunque necessario rivolgersi all'ottico o all'oculista per calcolare le diottrie esatte. Anche il processo di misurazione degli errori refrattivi nell'occhio si chiama refrazione. Più precisamente si parla di esame della refrazione.
Calcolare gli errori di refrazione: esame della refrazione oggettivo e soggettivo
L'esame della refrazione è il processo con cui si calcolano le diottrie individuali e la conseguente acuità visiva. In questo senso si segue un determinato procedimento per calcolare gli errori di refrazione dell'occhio, per la quale si impiegano moderni dispositivi e processi per l'analisi precisa della potenza refrattiva dell'occhio. Un esame della vista di questo tipo di solito prevede più fasi, per determinare con la massima precisione il tipo di difetto della vista e quanto è pronunciato.
Esame della refrazione oggettivo
La prima parte dell'esame consiste nell'esame della refrazione oggettivo e si effettua con un refrattometro automatizzato, uno strumento che misura la portata del difetto visivo premendo un solo pulsante e senza dover introdurre altri dati. Per questa parte dell'esame della vista basta guardare nel dispositivo che poi proietta un'immagine, ad es. un motivo, sulla retina dell'occhio. La nitidezza dell'immagine viene regolata automaticamente con appositi processi ottici ed elettronici. Così si ottengono già dei valori approssimativi del potere diottrico necessario per correggere in modo individuale la cattiva visione.
Tuttavia l'esame della refrazione oggettivo può essere alterato da determinati fattori, come l'accomodazione, un'eventuale cateratta (opacizzazione del cristallino) o irregolarità della cornea; perciò, da solo non basta per ottenere le diottrie degli occhiali esatte. L'esame oggettivo, quindi, di solito è seguito da un esame della refrazione soggettivo, affinché i valori con cui realizzare gli occhiali o le lenti a contatto tengano in considerazione anche la percezione della visione individuale.
Esame della refrazione soggettivo
L'esame della refrazione oggettivo restituisce già valori molto affidabili, ma non è l'unico metodo di esame. L'esame della refrazione soggettivo si svolge subito dopo la misurazione oggettiva e fornisce un quadro molto più preciso delle effettive capacità visive personali. L'esame prende in considerazione le impressioni soggettive della persona ed errori dovuti all'accomodazione incontrollata. Inoltre con questo esame viene analizzata la collaborazione tra l'occhio destro e sinistro per applicare i valori giusti agli occhiali o alle lenti a contatto.
La refrazione soggettiva è un esame attivo effettuato dall'ottico o dall'oculista e sfrutta i valori ottenuti con un autorefrattometro durante la refrazione oggettiva come punto di partenza. I dati di misurazione vengono applicati a degli occhiali di prova o a un forottero, uno strumento ottico di precisione che offre numerose combinazioni di lenti tra cui scegliere. La persona che si sottopone all'esame guarda una tavola che riporta lettere, numeri o le cosiddette C di Landolt (dei cerchi con un'apertura che formano la lettera C). Con l'oscuramento sistematico di lenti diverse l'ottico verifica di volta in volta quale combinazione restituisce l'immagine più nitida mentre il paziente conferma se l'immagine "migliora o peggiora". In questo modo, passo dopo passo, ottico e paziente determinano i valori di correzione ottimali per ciascun occhio.
La misurazione avviene prima singolarmente per ciascun occhio e poi insieme per tutti e due, per verificare la visione binoculare, ovvero la collaborazione tra occhio destro e sinistro.
Lo scopo è determinare su misura le diottrie delle lenti degli occhiali o delle lenti a contatto che vengono quindi realizzate sulla base della gradazione con cui la persona esaminata vede meglio. Questi valori possono poi subire modifiche dovute al tipo di correzione o alla calzata degli occhiali finali.
Il risultato dell'esame può essere ulteriormente comprovato dando al paziente un paio di occhiali di prova con i valori stabiliti, permettendo una verifica sul posto di quanto migliori l'esperienza visiva con i valori nuovi. Per le persone affette da presbiopia dovuta all'età l'ottico può anche verificare le diottrie degli occhiali da vicino.
Esame della refrazione infantile
Anche i bambini possono presentare difetti della vista, ma a seconda dell'età non sempre riescono a comunicare se ci vedono male. Perciò nell'esame della refrazione per i bambini conta soprattutto la valutazione oggettiva, alla quale eventualmente si aggiungono altri accertamenti.
Appena il bambino è in condizione di rispondere se ci vede meglio o peggio con una determinata lente, è possibile poi svolgere anche l'esame della refrazione soggettivo. Ai bambini che ancora non sanno leggere o scrivere vengono mostrati simboli e numeri che sanno riconoscere e nominare. Per avere risultati più certi le immagini vanno mostrate in ordine sempre diverso, onde evitare che il bambino impari a memoria le risposte manipolando i risultati.
Importante: nei bimbi piccoli è del tutto normale riscontrare una certa presbiopia, che va corretta solo se, a causa di esigenze di accomodazione troppo pronunciate, insorge lo strabismo.
Cosa succede dopo l'esame della refrazione
Se dall'esame della refrazione risulta necessario correggere un difetto visivo segue quindi la scelta degli occhiali o delle lenti a contatto che meglio si confanno alle esigenze individuali. Per correggere il deficit diottrico degli occhi si può scegliere tra occhiali da vista oppure occhiali da sole graduati ma anche lenti a contatto. La scelta tra occhiali e lenti a contatto dipende soprattutto dalle abitudini della persona. L'ottico saprà rispondere a ogni eventuale domanda.
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